Raduno dei Vigili del Fuoco a Frascati: siamo alla quarta edizione

E’ da poche settimane che come Gepli abbiamo fatto conoscenza con la Pro Loco di Frascati e con il suo giornale, “La voce di Frascati e Colli Albani”.
Ne abbiamo parlato in un post di agosto.
E’ pertanto con grande piacere che pubblichiamo sul sito di Gepli la locandina di una delle loro manifestazioni più importanti, che si svolgerà fra una settimana,sabato 6 ottobre. Parliamo del 4° Raduno Regionale dei Vigili del Fuoco. Un evento nato nell’ambito della Pro Loco, e da loro organizzato col patrocinio dell’Amministrazione Comunale.
Sarà senz’altro un grande successo.

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Mura ciclopiche

Interessante articolo, dal titolo “Mura ciclopiche. Storiche ed attuali testimonianze umane”, sulla prima pagina di Frintinu me, bimestrale della Pro Loco di Ferentino. Ne è autore Luigi Sonni, presidente di tale Pro Loco.
Le Mura Ciclopiche di Ferentino, risalenti come la città stessa ad un periodo largamente antecedente la nascita di Roma, sarebbero un fiore all’occhiello sotto l’aspetto turistico per la città, se non versassero da sempre, come ben spiega Sonni nel suo articolo, in uno stato d’abbandono poco decoroso, deturpate da scarichi fognari impropri e balconcini “moderni”.
La Pro Loco lancia, come suo dovere, un appello all’Amministrazione Comunale (fra l’altro, di recentissima riconferma), perchè intervenga per contenere lo scempio.

Per leggere il numero in questione di Frintinu Me, ecco il link:

Fai clic per accedere a frintinume…agosto2018.pdf

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Crollo del viadotto Morandi: la testimonianza di un soccorritore

Dal giornale Cose Nostre, di Caselle Torinese.

La vigilia del ferragosto di quest’anno difficilmente ce la potremo scordare. Su quel maledetto viadotto ci siamo passati tutti, per lavoro o per piacere. Quanto è capitato alle 43 vittime, poteva capitare a ciascuno di noi: questo è il pensiero immediato in quel mezzogiorno in cui si è diffusa la notizia. Tante ora le polemiche sul disastro, e sulla domanda se poteva essere evitato. Nessuna critica invece sulla macchina dei soccorsi, ed è di questa che vogliamo parlare, grazie alla testimonianza di un nostro concittadino, vigile del fuoco, presente sul posto nelle ore e nei giorni immediatamente successivi all’evento.

Ve lo presentiamo. Si chiama Gioacchino Alfino, per tutti Jack, classe 1970, casellese da sempre. Ci ha indirizzato a lui un altro vigile del fuoco casellese, Mauro Cavallo, che tutti ricordiamo per i soccorsi al Rigopiano; Genova, questa volta non gli è toccata: essendo appena smontato da un altro turno, non era in servizio la vigilia di Ferragosto. Come Mauro, anche Jack arriva dal distaccamento dei vigili del fuoco volontari di Caselle. Jack vi era entrato a 21 anni, nel 1991. “Ho operato come volontario fino al 2007. Il distaccamento di Caselle è stata per me una grande scuola, e non posso non citare, come maestri anche di vita, Gianfranco Cavallo prima e Roberto Turletto poi. Nel 2007, la grande opportunità di diventare vigile del fuoco a tempo pieno, al Comando Provinciale di Torino. La realizzazione di un sogno. Per me il mestiere più bello del mondo. Una scelta di vita. Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato a realizzarla.”

Veniamo a quel 14 agosto. “Io facevo parte della colonna montante in quel giorno. Come in qualunque giorno dell’anno, con turni di 12 ore, al Comando ci sono due sezioni operative pronte all’intervento. Quando arriva la chiamata, entro pochi minuti si deve partire. Nel caso di eventi grossi, la mobilitazione arriva dal Centro Operativo Nazionale, che definisce quali Direzioni Regionali coinvolgere, in genere privilegiando la vicinanza geografica al luogo dell’evento. Nel caso del viadotto Morandi, la chiamata per i necessari rinforzi è arrivata alle Direzioni di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana.
Delle circa 100 unità mobilitate in Piemonte, una quarantina riguardava il nostro comando provinciale di Torino. Dalla caserma di Corso Regina io sono partito con la prima colonna che è uscita; in tutto eravamo in 15: una sezione operativa di 9 persone, un nucleo NBCR di 4 unità, più funzionario ed autista. Era circa mezzogiorno e mezza.
Intanto dal nostro nucleo elicotteri presso l’aeroporto di Caselle decollava per Genova “Drago 66”, il modello più grande fra quelli in dotazione. L’elicottero ovviamente è arrivato prima di noi. All’uscita dell’autostrada a Genova, una scorta di polizia ci ha aiutato ad uscire dagli ingorghi che si stavano creando.
Dopo un veloce passaggio presso il Comando genovese per ricevere direttive, fra le 14,30 e le 15 eravamo operativi sul posto. Scesi con l’aiuto delle scale sul greto del Polcevera, la situazione che si è presentata ai nostri occhi sembrava il set di un film di guerra, o del genere catastrofico. Io comincio ad avere una certa esperienza, avendo partecipato ai soccorsi dopo i terremoti dell’Emilia Romagna e dell’Aquila, e quest’anno a maggio al disastro ferroviario a Caluso. Ebbene, ogni soccorso fa storia a sé, c’è sempre qualcosa di diverso.
In questo caso, impressionante era la dimensione dei blocchi di calcestruzzo conficcati nel suolo. Forse ricordate, dai filmati apparsi nei telegiornali, quello spezzone di ponte con l’asfalto stradale in vista: ebbene, era penetrato nel terreno per diversi metri. Impressionante.
Abbiamo cominciato la ricerca di eventuali superstiti. Nel frattempo ci avevano raggiunto le altre squadre di colleghi: le squadre USAR con le unità cinofile, i SAF, le macchine movimento terra, i gruppi faro. Si sono alzati in volo i droni; grazie a loro e ai nostri elicotteri sono state tracciate le mappe che ci hanno guidato nelle operazioni. A differenza di altre situazioni, eravamo solo noi soccorritori ad operare, senza estranei e curiosi da tenere a bada, come capita in altri soccorsi.
Tecnicamente, insomma, abbiamo lavorato bene, anche se, nella zona a noi assegnata, sul greto del torrente sotto il viadotto, sopravvissuti purtroppo non ce n’erano. E a questo proposito voglio dare il giusto risalto al lavoro fatto dai cani delle nostre unità cinofile: si sono infilati in buchi e fessure impossibili, hanno patito il caldo, tanto che dovevamo bagnarli per dare loro un po’ di sollievo.

Dal pomeriggio di martedì, vigilia di ferragosto, abbiamo lavorato ininterrottamente fino a sabato. Dormivamo sul posto, avendo montato nelle vicinanze tende e brandine: dormire per modo di dire, in casi come questi ti corichi per un paio di ore, tanto per recuperare le forze e poi ricominciare.

Questo è il nostro lavoro, e non lo scambierei con altri per nessuna ragione al mondo”.

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Nuovo giornale


La Voce di Frascati e Colli Albani , questo il nome scelto per una nuova testata, nata presso una proloco laziale anche lei relativamente giovane, la Pro Loco Frascati 2009.
Ne parliamo con Antonio Mercuri, presidente, cofondatore, nel 2009, con un gruppo di amici, dell’associazione.
“Il primo numero del giornale è uscito l’autunno scorso, in occasione di una manifestazione da noi organizzata qui a Frascati, il Raduno Regionale dei Vigili del Fuoco in congedo, che ripeteremo anche quest’anno con la 4^edizione. Il giornale, che ha cadenza mensile, viene stampato in 4000 copie, distribuite oltre che a Frascati (che ha 21.000 abitanti), anche nei comuni vicini, i cosiddetti Colli Albani, quelli che sono anche chiamati Castelli Romani. Se riusciremo con la raccolta pubblicitaria a coprire i costi di stampa, contiamo in futuro di incrementare la tiratura.”
Facciamo tanti auguri al nuovo giornale, invitandolo a partecipare alle attività di GEPLI.

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Notti magiche in Rocca


Dal periodico telematico della Pro Loco di Carmignano, provincia di Prato.

Ottimi vini, musica di qualità ma anche molto altro ancora. Torna sabato 4 e domenica 5 agosto 2018 e poi ancora giovedì 9 e venerdì 10, nei freschi giardini di olivi della Rocca di Carmignano, “Calici di stelle”.

Accade dal 2000, un format nazionale arricchito dalla locale Pro Loco edizione dopo edizione, con il patrocinio del Comune che mette a disposizione lo spazio.

“E’ una festa per enonauti esperti e per neofiti – ricorda il presidente Carlo Attucci, assieme agli altri membri del consiglio impegnati da settimane e con i quaranta e passa volontari già pronti per le quattro sere – .

E’ una festa per curiosi che sul vino (e i vini di Carmignano in particolare) vogliono saperne di più ma perfino per le famiglie”.

Una festa adatta a chi anche solo vuole passare una sera e una notte al fresco con un panorama da sogno e lo sguardo che dal giardino della rocca medievale, contesa nei secoli da eserciti contrapposti, abbraccia tutta la piana tra Firenze, Prato e Pistoia.

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