Se 45 vi sembran pochi

” Se 45 vi sembran pochi”, questo il titolo dell’articolo sul numero del 12 ottobre del quindicinale Il Tornado per ricordare ai lettori l’entrata nel 45° anno di edizioni.

Nel settembre del 1979 uscì il primo numero, composto da sole cinque pagine, copertina compresa, e perdipiù ciclostilato. 

Nei 45 anni di uscite, il quindicinale crebbe e raggiunse il picco di 1250 abbonati. Ora, con la crisi della carta stampata, il giornale – scrive l’articolo – cerca di difendere quota 1000.

Così prosegue: “Resta l’orgoglio di portare avanti un’iniziativa che ha il profumo del puro volontariato. Una redazione a costo zero, unita dal piacere di diffondere notizie, esperienze, informazioni che sono specchio di vita dei nostri territori per offrire il miglior servizio possibile”.

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Come contrastare il calo degli abbonamenti

La redazione del quindicinale Il Tornado lancia l’allarme: il numero degli abbonamenti al giornale, raggiunta la punta storica di 1250 qualche anno fa, è ora in discesa e si sta pericolosamente avvicinando a quota 1000. “Cercheremo di fare il possibile per mantenerla e risalire la china”. Si sente la concorrenza dei social, che diffondono le notizie in tempo quasi reale. La carta stampata, oltre ai normali tempi di compilazione, sconta anche gli ormai abituali ritardi nella distribuzione postale. “Si impone uno sforzo da parte nostra per battere strade nuove, scovando notizie ancora più interessanti e offrire approfondimenti che l’immediatezza dei social non può offrire”.

 

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Gli s’cioss sono tornati

Gli s’cioss sono tornati. Del buon esito del ritorno della Sagra, organizzata dalla Pro Loco di Quero (BL) dal 15 al 18 luglio, riferisce il numero di agosto de Il Tornado. Non è stato facile riprendere dopo il lungo periodo di sospensione, ma con la buona volontà, lo sforzo dei volontari e la consulenza di un ingegnere esperto di sicurezza per l’allestimento degli spazi, tutto è andato per il meglio,

Ma cosa sono questi s’cios? Al di fuori di queste valli, quel termine dialettale è senz’altro completamente sconosciuto. Ma se guardiamo la locandina, la curiosità viene subito soddisfatta: gli s’cios sono le lumache, o chiocciole che dir si voglia.

 

 

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“Il Tornado”, per far quadrare i conti

Un anno veramente travagliato, quello che si è chiuso per il quindicinale bellunese. Dopo il cambio di editore e l’arrivo di un nuovo direttore responsabile, la crisi pandemica, che ha impattato sulle modalità di confezionamento del giornale, ora fatto col telelavoro fra i volontari di redazione. Infine, per chiudere in “bellezza” questo 2020, un brusco aumento nel costo delle spedizioni del giornale, salite di colpo del 33%. Un vero salasso. Per non mettere a rischio la sopravvivenza della testata, la decisione, dolorosa, di ridurre da 18 a 15 le uscite annue del giornale. 

Senz’altro una decisione meditata, che si spera consenta al giornale, che ha oltrepassato i quarant’anni di vita, di recuperare il necessario equilibrio economico. Da osservare, da parte GEPLI, che anche con 15 uscite annue, “Il Tornado” mantiene saldamente la testa nella frequenza di pubblicazione, fra tutte le testate giornalistiche nate nell’ambito delle Pro Loco.

 

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Il Tornado, senza più Pro Loco

Ecco la copertina del numero di Natale de Il Tornado.

Come forse solo un osservatore attento potrà notare, sulla testata della copertina del quindicinale bellunese non appare più l’indicazione Editrice Pro Loco Fener.

C’è stato infatti un cambio di editore. La Pro Loco di Fener, che lo era da quarant’anni, ha ceduto il passo. Gli è subentrata una società sportiva dilettantistica, la bocciofila ASD Ponte Tegorzo.

Un cambio, sembrerebbe, dettato da motivazioni burocratiche/fiscali.

Peccato. Comunque come Gepli continuiamo a ricevere e leggere la rivista, l’unica, fra quelle nate in ambito Pro Loco, ad avere la cadenza di uscita quindicinale.

 

 

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Il Tornado ha cambiato direttore

Il numero 734, del 15 febbraio, era ancora firmato da Mauro Mazzocco.

Il numero 735, del 12 marzo, dello sprintoso quindicinale bellunese, vede il subentro come direttore responsabile di Cesare Turra, laureato in giurisprudenza all’università di Padova con master in mediazione dei conflitti, un secondo master universitario in Design dell’offerta turistica, e infine una grande passione per il giornalismo.

Un passaggio di consegne che era stato già preannunciato, e che prelude ad altre novità sul fronte dell’editore, che non dovrebbe più essere la Pro Loco di Fener.

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