Ruscio non dimentica

Settanta anni or sono, Ruscio, fu testimone, suo malgrado, di uno degli aspetti più terribili e disumani della guerra: la deportazione e la detenzione di civili in campi di prigionia o di lavoro.

A Ruscio, presso la miniera di lignite, per un breve periodo, che coincide con gli anni più tristi della nostra storia, si alternarono, dapprima un campo di lavoro per prigionieri di guerra militari, il campo n. 117, e successivamente, fino all’ 8 settembre 1943, un campo per internati civili, in gran parte di cittadini del Regno di Jugoslavia.

Panorama del campo di prigionia di Ruscio (fine anni ’40)

Una realtà produttiva che dai primi albori del processo d’industrializzazione in Umbria aveva costituito risorsa  economica primaria, si trasformò così in maglia significativa della rete concentrazionaria fascista.

A ricordo di quell’insediamento, nell’estate del 2013 la Pro Ruscio promosse la mostra “La Storia incontra la memoria”, realizzata per fornire un quadro di insieme della storia del campo di prigionia di Ruscio, dalla istituzione come campo per prigionieri militari, fino alla trasformazione in campo per internati civili.

 

 

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