Corrispondenti esteri

Ogni giornale non può che avere una redazione. Che a far parte della redazione ci siano corrispondenti esteri, è già prova di essere un giornale “importante”. Nel caso de “La Serra”, trimestrale della Pro Loco di Coreno Ausonio, i corrispondenti esteri sono ben tre: uno dagli USA (e precisamente da Cleveland, nell’Ohio), il secondo dal Canada (Mississauga), il terzo dall’Australia (Melbourne).

Complimenti a La Serra, che con il 2021 entra nel suo trentacinquesimo anno di vita, come sottolinea, nel numero uscito a marzo, l’articolo di apertura del coordinatore editoriale, nonchè presidente Pro Loco, Gaspare Biagiotti.

Nell’immagine, la copertina della prima uscita del 2021.

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San Rocco, prima e dopo

Il numero di aprile di Malo 74, bimestrale della Pro Loco di Malo, riporta un articolo, firmato dal caporedattore Cornelio Boragine, con la storia della chiesetta campestre dedicata a San Rocco, presente nelle campagne intorno alla cittadina vicentina. Il manufatto, risalente al 1630, consta di un corpo centrale, eretto su base ottagonale, e conserva all’interno un altare di pregevole fattura. La graziosa costruzione dalle forme vagamente “rococò” fu eretta come ringraziamento al termine della terribile epidemia di peste che, tra il 1629 e il 1633, imperversò anche nella zona di Malo, mietendo oltre un terzo della popolazione residente. 

Il manufatto in tempi recenti si era molto degradato, rischiando di rovinare, fino a che una straordinaria gara di solidarietà, con intervento di un gran numero di volontari e di benefattori di ogni genere, ne ha consentito il restauro, completato nel 2000.

               

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Quelli che Draghi …

Dal numero di febbraio de “Il Corniglianese”, il bel pezzo di apertura del direttore Enrico Cirone:

Quelli che Draghi come Garibaldi
di Enrico Cirone

“Qui soggiornò Garibaldi”, iscrizione diffusissima su centinaia di lapidi nelle città, nei comuni, nei paesini italiani, a testimonianza di quanto popolare sia stata la sua figura e diffusa l’ammirazione verso Giuseppe Maria, il patriota e condottiero nato a Nizza nel 1807. Peppino è stato ovunque, dormito, soggiornato, mangiato, incontrato le masse e tutti si vantano di averlo avuto ospite, anche se solo per poche ore. Dall’inizio del mese, da quando il professor Mario Draghi ha ricevuto l’incarico dal presidente Mattarella, sulla stessa onda di emozione che ha accompagnato il generale nizzardo, sono venuti immediatamente fuori i compagni di scuola (“Era lui a passarci i compiti in classe”), i compagni di viaggio sull’Eurostar verso Bruxelles (“Era molto gentile, una volta mi ha ceduto il posto”), quelli che lo hanno incrociato all’autogrill e tutti hanno un ricordo o un aneddoto da condividere.
Il famoso “io” da raccontare o, come sosteneva un fine psicologo, è solo il desiderio di raccontare, attraverso gli altri, se stessi.

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Storia di un titolo

Storia di un titolo“, così titolava l’articolo della prima pagina del numero 1 del nuovo giornale, che intendeva essere il “Notiziario dell’Associazione Turistica Pro Loco di San Vito dei Normanni”. Era il febbraio del 1971. Quindi esattamente cinquant’anni fa. L’Associazione Pro Loco era nata qualche anno prima, nel 1966, e fra le iniziative che intendeva portare avanti c’era anche quella della pubblicazione di un periodico, con cadenza bimestrale, per dar voce a temi di interesse locale.

Ma come chiamarlo? Ci furono diverse riunioni nella stanzetta di piazza Carducci, che faceva da sede all’associazione. Si chiesero anche suggerimenti ad altri enti ed associazioni, ma non arrivarono. Poi, l’avvocato Parisi lanciò l’idea di fare “il punto” della situazione.

Ecco, il titolo era trovato. Riporta così l’articolo di quel numero 1:

… Dobbiamo sinceramente riconoscere che è un titolo che vuole essere un programma … un impegno ad essere innanzitutto puntuali …

Ora, cinquant’anni dopo, possiamo affermare che l’impegno è stato rispettato.

 

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Il Faro di Leuca: tante storie da raccontare

“Il Faro di Leuca: tante storie da raccontare”, questo il titolo dell’articolo di apertura, firmato da Alfredo De Giuseppe, sul numero di febbraio del 39° Parallelo, il bimestrale della Pro Loco di Tiggiano.

Costruito fra il 1863 e il 1866, a cura del Corpo Reale del Genio Civile, il Faro di Leuca è uno dei simboli di questa punta estrema d’Italia.

L’articolo racconta le tante storie, anche tragiche (come l’affondamento dell’incrociatore Gambetta nel corso della Prima Guerra Mondiale, con 684 vittime), che si intrecciano con quella del Faro. A raccontare ad Alfredo De Giuseppe alcune di queste storie, l’attuale guardiano del faro, Antonio Maggio, che vi abita con la famiglia.

 

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