San Rocco, prima e dopo

Il numero di aprile di Malo 74, bimestrale della Pro Loco di Malo, riporta un articolo, firmato dal caporedattore Cornelio Boragine, con la storia della chiesetta campestre dedicata a San Rocco, presente nelle campagne intorno alla cittadina vicentina. Il manufatto, risalente al 1630, consta di un corpo centrale, eretto su base ottagonale, e conserva all’interno un altare di pregevole fattura. La graziosa costruzione dalle forme vagamente “rococò” fu eretta come ringraziamento al termine della terribile epidemia di peste che, tra il 1629 e il 1633, imperversò anche nella zona di Malo, mietendo oltre un terzo della popolazione residente. 

Il manufatto in tempi recenti si era molto degradato, rischiando di rovinare, fino a che una straordinaria gara di solidarietà, con intervento di un gran numero di volontari e di benefattori di ogni genere, ne ha consentito il restauro, completato nel 2000.

               

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Partito il Carnevale di Malo

Il logo della Pro Malo con la maschera del Carrnevale

E’ partito ieri il Carnevale di Malo. Il primo cittadino della località vicentina ha consegnato ieri , come da tradizione, le chiavi della Città al Ciac, la maschera simbolo del Carnevale.

Entra così nel vivo uno dei carnevali storici del Veneto, che giunge quest’anno alla edizione numero 95.
Le sfilate dei carri, che costituiscono i momenti clou della manifestazione, sono in programma domenica 24 febbraio, domenica 3 marzo, e quindi il gran finale col Martedì Grasso del 5 marzo.
Nella foto la sfilata in una delle scorse edizioni.

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Carnevale, ragionando sulla crisi

Siamo a marzo. Le manifestazioni di Carnevale sono terminate. Talvolta con buon successo di pubblico, da altre parti no.
Malo, provincia di Vicenza, è cittadina ove il Carnevale, fatto con le sfilate dei carri, ha una grande tradizione, tant’è che l’edizione di quest’anno era la numero 94. Ma c’è qualcosa che non va.
Denis Zordan, della Pro Loco di Malo, ci ragiona su, in un articolo dal titolo “Carnevale, che fare?” sull’ultimo numero di Malo 74.
Riprendiamo una parte dell’articolo, che contiene ragionamenti applicabili a realtà di altre Pro Loco.
“Sarà pure un paradosso, ma mentre negli ultimi 20-25 anni i carnevali dei paesi del Vicentino sono piano piano cresciuti, Malo si è arenata e pare in qualche modo il Grande Malato della zona. … C’entra la concorrenza con altre forme di divertimento? Probabile, e non si può stupirsi più di tanto se invece che andare tre o quattro mesi in un capannone al freddo ogni sera, un giovane (o un diversamente giovane) decide di guardare la tv e i canali a pagamento, stare su Facebook o su una chat, giocare alla Playstation, eccetera. La moltiplicazione dell’offerta di intrattenimento ha avuto sicuramente effetto su una tradizione come quella carnevalesca, non si può far finta di ignorarlo. Ma se ogni anno ci limitiamo a dare la colpa della crisi alla Pro Malo – anch’essa ormai all’osso per il ricambio di personale – o a lagnarci che la kermesse sta morendo e non deve finire, questi nodi non li scioglieremo in alcun modo. Vogliamo che il Carnevale non muoia? Occorre che si ritorni a remare tutti assieme nella stessa direzione, e a farlo in tanti soprattutto. Sarò brusco, ma credo che non sia più il tempo di nobili retoriche sulle tradizioni. Una tradizione che non si sente più è vecchiume, punto e basta. Quello che va ritrovato è l’amore per essa, con le motivazioni che ce l’hanno fatta amare.”

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La “battaglia del saliso”

Il saliso, in lingua veneta, sarebbe il selciato.

Quello che vedete qui sotto, è quello che c’è, o meglio, che c’era, a Villa Clementi di Malo (VI), antico complesso, ora sede di biblioteca e di esposizioni temporanee.

                

A destra quello che resta degli antichi ciottoli, dopo l’intervento di recentissima “ristrutturazione”, col vecchio saliso sostituito da nuova pavimentazione in cotto.

La vicenda è raccontata su Malo 74, bimestrale edito dalla Pro Loco di Malo. La prima foto era quella di copertina sul penultimo numero. Sull’ultimo numero, appena uscito, un ampio spazio è lasciato alla vicenda, con esposti i diversi punti di vista sull’intervento, comprese le puntualizzazioni dell’Amministrazione Comunale a difesa del proprio operato.

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“Lavori in corso” anche per Malo 74

Ne dà notizia l’editoriale, a firma di Denis Zordan, sul primo numero dell’anno del bimestrale Malo 74, edito dalla Pro Malo.

“Malo 74 è un serbatoio di memorie e un ponte gettato sul futuro di questa comunità: il sismografo di un cambiamento in atto, talvolta lento, talvolta accelerato e febbrile ”

Viene poi preannunciato, a breve, un ammodernamento del sito internet del giornale, con la probabile possibilità di fruire dello stesso, sempre in forma di abbonamento, anche nel formato elettronico; una possibilità che ne allargherebbe la fruizione, specie per i maladensi sparsi ai quattro angoli del globo.

L’associazione Pro Malo, lo ricordiamo per i non vicentini, è soprattutto nota per l’organizzazione di un Carnevale fra i più affermati nel Veneto.

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Carnevale, che fatica

Carnevale: festa, allegria, per bambini ed adulti.

Ma per chi organizza, stress, complicazioni burocratiche, problemi a rientrare nei costi.

Questo anche per le Pro Loco più agguerrite, per i carnevali di più lunga tradizione. Come quello di Malo, nel vicentino, un carnevale, con sfilata dei carri, che affonda le sue radici a metà Ottocento.

L’edizione di quest’anno, la numero 93, alla fine si farà, ma dopo discussioni, polemiche giornalistiche e sui social network.

IMG_0908Il carro vincitore nel 2016

Scrive la Pro Malo sul suo bimestrale Malo 74:

” La Pro Malo ha gestito anno dopo anno il Carnevale svenandosi non solo finanziariamente. Nessuno può dirci che non teniamo al Carnevale. Ma dobbiamo ricordarci che questa associazione è impegnata in tante altre attività importanti in paese e non è giusto che debba sistematicamente sobbarcarsi ogni responsabilità. L’impresa deve essere condivisa con altri… Una tradizione che sia tale è sentita dalla gente. La prima cosa da recuperare non sono i soldi, ma l’entusiasmo.”

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