Cambio di direttore per “Artemisia News”

Cambio ai vertici di “Artemisia News”, la testata edita dalla Pro Loco di Castroreale.
Il direttore uscente, Domenico Lombardo, nelle scorse amministrative del comune siciliano è risultato eletto consigliere. E’ insorta quindi incompatibilità col mantenimento dell’incarico, in base a quanto correttamente previsto in tema di regolamentazione dei potenziali conflitti d’interesse dallo Statuto della Pro Loco.
Il direttivo dell’associazione, ringraziando il dott. Lombardo, che era fra i fondatori del periodico, ha nel frattempo individuato in Domenico Interdonato, giornalista presidente dell’UCSI Sicilia (Unione Stampa Cattolica), il nuovo direttore responsabile.
Così commenta il neodirettore l’incarico ricevuto: “Il fascino della bellezza mi ha portato a Castroreale, importante comune dell’entroterra tirrenico, che dall’agosto 2014 è diventato uno dei borghi più belli d’Italia. Qui ho trovato un gruppo di amici che, amando la loro terra e le tradizioni, organizzano importanti attività culturali. L’idea di propormi la direzione del giornale sicuramente è nata durante i lavori del meeting Gepli dello scorso giugno, svoltosi a Castroreale e felicemente riuscito con l’impegno di tutti. In questa nuova avventura, sento l’obbligo di portare in redazione la mia esperienza, per contribuire a far crescere la testata e quanto le ruota attorno”.
Come Gepli ci associamo alle persone della Pro Loco a noi più vicine, con Mariella Sclafani e Maria Miano in testa, nel fare al neodirettore gli auguri di buon lavoro; siamo certi che la passione e la vivacità di Domenico saranno preziose per supportare le tante iniziative portate avanti dalla Pro Loco castrense.

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Grave lutto alla Pro Loco di Militello

Ne siamo venuti a conoscenza solo in questi giorni, e anche se tardivamente porgiamo le condoglianze alla famiglia e alla Pro Loco di Militello Val di Catania.
Parliamo della prematura scomparsa di Giuseppe Cannata Galante, lo scorso novembre.
Avevamo avuto il piacere di conoscerlo, nella sua veste di presidente della Pro Loco ed editore del giornale e Web TV Pianeta Militello, lo scorso giugno a Castroreale. Per la prima volta partecipava a uno degli annuali meeting di Gepli.
Lo vediamo nella foto qui sotto.

Giuseppe aveva colpito tutti, per la simpatia e la verve con cui aveva raccontato della sua città.
Una grossa perdita per la Pro Loco e la comunità di Militello.

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Da Palma Picena a Palma Campania, un viaggio sul filo del gusto

Scopo che si prefigge GEPLI è quello di favorire il nascere di una rete di relazioni, anche e soprattutto umane, fra le persone che sono attive in quella particolare forma di giornalismo di comunità che è quello dei giornali di pro loco.
Ogni tanto ci arriva qualche segnale confortante su questa strada.
Lo è stato ad esempio trovare e poter leggere, sul numero appena uscito de Il foglio, il trimestrale della Pro Loco di Palma Campania, il piacevole articolo che porta lo stesso titolo di questo post.

L’autore dell’articolo è l’amico professore Gabriele Di Francesco, e Palma Picena è il nome antico di Sant’Omero, dove Gabriele tiene casa.
L’articolo è di piacevole lettura, e l’intero numero della rivista è agevolmente scaricabile dal sito wwww.prolocopalmacampania.it . Nello stesso numero della rivista ci sono altri articoli interessanti, fra cui la cronaca dell’ultimo Incontro Gepli, a Castroreale. Segnaliamo anche gli editoriali, di spalla alla copertina, dedicati ai 25 anni del giornale, con gli interventi del presidente pro loco Antonio Ferrata, del direttore del giornale Giuseppe Allocca e del sindaco di Palma Vincenzo Carbone, tutti conosciuti di persona nell’Incontro Gepli del 2016.

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Amor cortese a Lauro

Sul tavolo della mostra dei giornali a Castroreale abbiamo rivisto anche la rivista Agorà, edita dall’Associazione Culturale Pro Lauro. La rivista ci è arrivata tramite Antonio Ferrara, in quanto Palma Campania e Lauro sono fra loro vicine.

L’ultimo numero di Agorà, il numero 20, è stato presentato in un “caffè letterario” lo scorso 2 aprile, a Lauro (vedi locandina).

Il prossimo impegno della Pro Lauro sarà Lumina in Castra, manifestazione dedicata quest’anno all’Amor Cortese. L’evento, in programma il 25-26-27 agosto, avrà una suggestiva “location”, un maniero di età precedente l’anno 1000, il Castello Lancellotti.

 

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Il giornalismo di comunità, fra fake news e post-verità

Ecco il testo integrale della riflessione di Gabriele Di Francesco (professore associato di Sociologia Generale presso l’Università G. D’Annunzio, Chieti-Pescara) sui temi del convegno di Castroreale, già pubblicato in forma ridotta su Cose Nostre di giugno 2017
Tra le sfide del nostro tempo una delle più grandi, gravide di conseguenze per l’umanità e forse meno sentite, non è tanto rappresentata dalla quotidiana evoluzione/rivoluzione tecnologica, ma dal contrasto tra realtà e virtualità, tra concretezza e immaterialità, per dirla in altri termini tra realtà vissuta e realtà comunicata, in un mondo che è ormai sempre più condizionato da network grandi e piccoli. La scarsa consapevolezza da parte delle grandi masse degli strumenti del comunicare sta producendo un salto cognitivo che ancora non sembra essere stato compreso.
Più forte di mille tzunami le ondate dell’innovazione tecnologica hanno stravolto il mondo della comunicazione senza che noi ce ne rendessimo conto. E anzi senza che la maggioranza delle persone si renda ancora conto della portata e degli effetti (guasti?) già prodotti ed evidenti.
La nostra vita è ormai nella tempesta quotidiana di notizie, messaggi, videoclip, immagini di ogni tipo diffuse, ampliate e spesso modificate dalla rete capillare di smartphone di cui ci siamo circondati – si ritiene più per induzione persuasiva che per necessità oggettive – sotto la spinta al consumismo delle grandi multinazionali della tecnologia telematica. Nascono così mille comunità, migliaia di gruppi puramente virtuali in cui basta un clic per esprimere la propria volontà, il proprio punto di vista, per diventare “amico”, o meglio follower.
Frastornati in questa Babele telematica, si perde inconsapevolmente il senso della realtà per entrare in un mare tempestoso di notizie insieme vere, verosimili, false, dove realmente si confondono valvole e chip con le sinapsi, come profetizzava Alan Turing, e dove ugualmente mutano con la comunicazione, le strutture sociali, le modalità e i modelli delle relazioni umane. La tecnologia sembra permettere una grande libertà di informazione, una smisurata espansione delle possibilità comunicative. In realtà tali libertà non sono mai autonome, ma soltanto di adattamento, libertà mediate e condizionate, dove il condizionamento è parte integrante dell’uso del mezzo, di cui si perde la consapevolezza. Libertà illusorie dunque, che non permettono altro che eseguire quanto è stato pensato e deciso altrove e dove anche l’informazione si snatura in ripetitivi stilemi di pagine facebook o di blogger falsamente individuali e a loro volta condizionati, molto spesso e se non altro, dall’invadenza dei network comunque mercantili che producono news alla velocità della luce per stare al passo con il “mondo reale”!
Il condizionamento delle coscienze è forte. Il giornalismo perde la sua funzione comunicativa per divenire patrimonio individuale di ognuno, strumento e piazza emotivi per colpire e diffondere odio e violenza insieme con grandi ondate di commozione globale. I fatti obiettivi sono sempre meno influenti nell’orientare la pubblica opinione rispetto agli appelli all’emotività e alle convinzioni o credenze personali. L’era della post-verità si nutre spesso di emozioni indotte e di fake news, che richiedono soltanto un “I like” di adesione piuttosto che una minima razionale riflessione, secondo i modelli della liquida e società dei loisirs.
“È semplicemente una nuova e specifica struttura sociale” osserva Manuel Castells, “i cui effetti sul benessere dell’umanità sono ancora indefiniti” e dove tutto dipende dal contesto e dalle modalità. “Il punto” affermava d’altra parte Skinner “non è stabilire se le macchine sono in grado di pensare; la domanda vera è se sono capaci di farlo gli essere umani”.
In questo quadro è da chiedersi se sia mutato anche il ruolo del “giornalismo di comunità”, quel giornalismo che lega i piccoli gruppi, le comunità locali, e serve di rinforzo alla costruzione dell’identità sociale dei singoli membri. L’approdo sempre più massiccio al web potrebbe in realtà cambiare la loro funzione aggregativa, sminuendola, e trasformare le comunità in community? Si vuol credere di no, anche se nessuno può prevedere le linee di tendenza di fenomeni così fluidi. Si vuol credere anzi che proprio il giornalismo di comunità possa continuare a portare chiarezza, istanze di libertà e maggiore attendibilità nell’informazione nell’era delle post-verità.

Gabriele Di Francesco

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Le Infiorate del Corpus Domini

La tradizione nel realizzare tappeti per mezzo di fiori o parti di essi, generalmente in occasione della festività cattolica del Corpus Domini, è nata a Roma nella prima metà del XVII secolo, come espressione della cosiddetta festa barocca. Si ritiene, infatti, che la tradizione di creare quadri per mezzo di fiori fosse nata nella basilica vaticana ad opera di Benedetto Drei, responsabile della Floreria vaticana, e di suo figlio Pietro, i quali avevano usato “fiori frondati e minuzzati ad emulazione dell’opere del mosaico” il 29 giugno 1625, festa dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma. Non abbiamo date certe, ma la prima infiorata allestita per la festività del Corpus Domini risale al 1778 (anno in cui vennero allestiti alcuni quadri floreali nella via Sforza di Genzano) oppure al 1782 (anno in cui un tappeto coprì l’intera via senza soluzione di continuo). Da allora le località in cui si allestiscono infiorate in occasione nella ricorrenza del Corpus Domini sono numerose. Fra queste località, anche Ruvo di Puglia, che quest’anno organizza la terza edizione dell’Infiorata, per l’Ottavario del Corpus Domini, in collaborazione fra Pro Loco, Amministrazione Comunale, Comitato Feste Patronali e Unpli Puglia.

Antonello Olivieri, vicepresidente Pro Loco di Ruvo di Puglia

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