In ricordo di Gabriele Di Francesco, per noi di Gepli “il professore”

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Una tristissima notizia ci ha raggiunto, nella tarda mattinata di lunedì 4 marzo. Nella notte precedente, nel sonno, è venuto improvvisamente a mancare Gabriele Di Francesco. Sul gruppo whatsapp di GEPLI, la community dei giornali nati nell’ambito delle Pro Loco, la notizia è rimbalzata in un attimo dall’Abruzzo, dove Gabriele operava, in tutte le altre regioni d’Italia ove GEPLI è presente, lasciando tutti attoniti. Il piacere della conoscenza con Gabriele risaliva a 12 anni fa. Marzo 2012. Con il volo da Pescara, era arrivato a Caselle anche il professor Gabriele Di Francesco, per partecipare al primo raduno nazionale dei giornali di Pro Loco. Gabriele vi partecipò allora nella sua veste di fondatore e direttore responsabile di S@ntomero, giornale della Pro Loco di Sant’Omero, provincia di Teramo. Scoprimmo poi che Gabriele era tante altre cose: docente di Sociologia Generale all’Università D’Annunzio di Chieti/Pescara, organizzatore/fondatore della Ragion Gastronomica, annuale convegno internazionale di enogastronomia, responsabile della comunicazione di UNPLI Abruzzo, autore di numerosi saggi di ricerca sociologica ed etnografica. Degli Incontri GEPLI, “il professore” divenne una costante presenza attiva. Dopo la partecipazione al 2° Incontro, a Spilimbergo, nel Friuli, l’anno successivo, il 2014, Sant’Omero fu la sede ospitante del 3° Incontro GEPLI, svoltosi -grazie al professore- in concomitanza e simbiosi con la Ragion Gastronomica, a suggello dell’importanza della chiusura del cerchio fra cibo, territorio e giornali locali. L’ Abruzzo tornò l’anno scorso ad ospitare, nella città di Lanciano, la 10° edizione dell’Incontro GEPLI, con Gabriele Di Francesco orgoglioso di poter presentare in quell’occasione la nuova rivista Transumanze, da lui fortemente voluta come spazio a disposizione delle Pro Loco della sua regione. “Transumare, attraversare, transitare per terre e suoli, andare, girare, volgersi, andare e tornare: di animali ma soprattutto di popoli, di genti, di nazioni, di uomini infine. Un percorso primordiale connaturato all’essenza umana, fatta di infinite ricorrenti migrazioni, di curiosità, di visioni, aspettando sorprese oltre il filo dell’orizzonte”. Così spiegava Gabriele il significato profondo della scelta del nome della nuova testata, nell’editoriale del primo numero, per poi concludere: “Vivere in transumanza è anche trasmettere uno specifico know-how identitario alle generazioni più giovani, attraverso le attività quotidiane, garantendo la vitalità delle pratiche e dei pensieri”.

Addio Gabriele, le tue doti di cultura, umanità e vera amicizia resteranno nel cuore di tutti noi. Un abbraccio a Marco, il figlio amatissimo.

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