Trova casa, a Genova, la “redazione itinerante” del Corniglianese

 

 

Riprendiamo dalla prima pagina del numero di dicembre del mensile Il Corniglianese 

Quando si dice: un regalo di Natale. La nostra redazione è famosa per essere stata, dalla fondazione del giornale, itinerante. Non avendo una casa nostra ci siamo ritrovati dal 2012 a oggi, a incontrarci in tante sedi diverse
così da diventare -anche per questo- un simbolo della nostra libertà di idee e di opinioni.
Quest’anno, Natale 2023, sarà ricordato per un gran regalo che dobbiamo all’amministrazione pubblica che ha pianificato per noi e per il nostro lavoro la sede prestigiosa che ora ci ospita, insieme ad altre realtà, all’interno
della cinquecentesca Villa Spinola Narisano di viale Narisano.
Uffici funzionali non solo per noi ma anche per la cittadinanza e per i tanti eventi che potremo costruire insieme con la professionalità e l’impegno che non sono mai venuti meno in questi 11 anni di storia. Grazie a chi ha
voluto promuovere il nostro lavoro così come a tutti i nostri collaboratori che negli anni, con passione, hanno arricchito il giornale. Ora ci potremo ritrovare per la periodica riunione mensile all’ombra di un affresco di
Alessandro Brignole del 1663.

Il Direttore Enrico Cirone

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Il Corniglianese si allarga

Cambio di formato per il giornale genovese. Un giornale che diventa XXXL, come titola scherzosamente, nell’articolo d’apertura, il direttore Enrico Cirone, nel numero d’aprile appena uscito. Un cambio di formato con aumento degli spazi a disposizione, a parità di pagine. L’incremento degli spazi, equivalente a 4 pagine in più, è ottenuto infatti dall’aumento sia della larghezza che dell’altezza della pagina.

Indubbiamente un segnale di buona salute economica, senz’altro anche legato all’accordo raggiunto un anno fa che ha fatto entrare, come co-editore a fianco della Pro Loco, un partner privato.

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Quelli che Draghi …

Dal numero di febbraio de “Il Corniglianese”, il bel pezzo di apertura del direttore Enrico Cirone:

Quelli che Draghi come Garibaldi
di Enrico Cirone

“Qui soggiornò Garibaldi”, iscrizione diffusissima su centinaia di lapidi nelle città, nei comuni, nei paesini italiani, a testimonianza di quanto popolare sia stata la sua figura e diffusa l’ammirazione verso Giuseppe Maria, il patriota e condottiero nato a Nizza nel 1807. Peppino è stato ovunque, dormito, soggiornato, mangiato, incontrato le masse e tutti si vantano di averlo avuto ospite, anche se solo per poche ore. Dall’inizio del mese, da quando il professor Mario Draghi ha ricevuto l’incarico dal presidente Mattarella, sulla stessa onda di emozione che ha accompagnato il generale nizzardo, sono venuti immediatamente fuori i compagni di scuola (“Era lui a passarci i compiti in classe”), i compagni di viaggio sull’Eurostar verso Bruxelles (“Era molto gentile, una volta mi ha ceduto il posto”), quelli che lo hanno incrociato all’autogrill e tutti hanno un ricordo o un aneddoto da condividere.
Il famoso “io” da raccontare o, come sosteneva un fine psicologo, è solo il desiderio di raccontare, attraverso gli altri, se stessi.

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