Comunità resistenti


La scorsa settimana il primo anniversario dell’inizio delle scosse in un’ampia area a cavallo fra Lazio, Abruzzi, Marche e Umbria.
Fra le tante comunità colpite, una che rientra fra quelle che GEPLI segue per via della presenza di un giornale di Pro Loco. E’ quella di Ruscio, in Umbria, frazione del comune di Monteleone di Spoleto.
La Pro Ruscio, col suo giornale La Barrozza, è in prima linea a guidare la comunità di cui fa parte, poche centinaia di residenti, ma che si moltiplicano d’estate quando tornano, specie da Roma, i rusciari emigrati.
Dopo gli eventi sismici, il rischio concreto del venir meno di queste visite, indispensabili per l’economia locale.
E proprio da Ruscio è partito l’ashtag #quandovogliociritorno, stampato su magliette in vendita per finanziare varie iniziative.
Riprendiamo dal verbale dell’Assemblea Soci della Pro Ruscio, tenutasi in agosto quando è massima la presenza dei soci non residenti, qualche passaggio che testimonia la molteplicità di attività in una comunità “resistente” alle avversità.
“Il Presidente apre l’Assemblea ringraziando quanti hanno contribuito alle attività estive della Associazione e dà la parola al Segretario che relaziona circa le manifestazioni ed attività svolte. Momento di maggiore rilevanza è certamente stato il 14 agosto, data in cui si sono ricordati in una sentita cerimonia i 50 anni dell’Associazione, con la apposizione di apposito Annullo Filatelico Speciale delle Poste Italiane, presentazione del XI Quaderno di Ruscio, avente come oggetto la storia dell’Associazione. La giornata è stata onorata dalla presenza della Banda Comunale e di numerosi ospiti. Per celebrare l’evento è stato posizionato nel “Giardino dei Rusciari nel mondo” il cippo di confine 499 posto tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie, fortunosamente rinvenuto abbattuto nei pressi della Miniera di Ruscio. … Altro importante momento aggregativo è stata l’annuale Cena Sociale, intitolata dei Rusciari, organizzata ad un anno esatto dal sisma del 2016. La cena è stata anche oggetto di riprese di un documentario, avendo aderito la Pro Ruscio al progetto #Restart. Comunità resistenti – promosso dall’associazione MenteGlocale con il contributo del #CorecomUmbria, nell’ambito del progetto Tv di Comunità 2017. Buon successo anche per le ricorrenti manifestazioni (Torneo di calcio Valle del Corno, Rusciadi, Torneo Pallavolo, Tennis, Briscolone). Le Rusciadi, anche quest’anno, hanno ottenuto il patrocinio del Coni Umbria che, oltre al dono delle medaglie e una targa di encomio per la nostra Associazione, ha voluto istituire un particolare premio per i più piccoli partecipanti all’evento. Tale premio sarà reiterato nelle prossime edizioni. Si evidenzia, dunque, un buon successo delle manifestazioni e anche una affluenza a Ruscio di villeggianti assolutamente inattesa, stante il grande numero di case inagibili per il sisma, anche se per un periodo di tempo inferiore ai precedenti anni. … Si evidenzia, inoltre, l’ottimo risultato raggiunto con l’adesione all’iniziativa dell’AGESCI “Tra Cielo e Terra”, che ha visto il passaggio e la sosta di numerosi gruppi scout (circa 1.000 presenze) che hanno operato in utilissime opere di piccola manutenzione delle strutture della Associazione (verniciatura panchine, e palizzate, manutenzione Campetto, pulizia e ripristino campo da tennis, verniciatura finestre Caserma CC e parapetti ponti) cui la Pro Ruscio ha contribuito fornendo accoglienza ed assistenza presso l’Asilo di Ruscio. … L’Assemblea ringrazia quanti si sono adoperati per il buon esito delle manifestazioni estive.”
Complimenti ai rusciari e alla Pro Ruscio.

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Palio degli asini, a Cameri

Torna, a Cameri, provincia di Novara, una delle manifestazioni di più lunga tradizione fra quelle organizzate dalla locale Pro Loco: il Palio degli Asini, giunto alla trentunesima edizione.
L’appuntamento è per il giorno 11 settembre, con sfilata per le vie centrali del paese alle ore 16, e partenza della corsa alle 18.
Con la corsa degli asini, e i fuochi d’artificio della serata, si chiuderanno i festeggiamenti della Patronale di Cameri, in programma dal 1 all’11 settembre.

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L’incendio dimenticato

Riceviamo dal prof. Gabriele Di Francesco la seguente segnalazione, con invito a darne diffusione.

“Chiedo a tutti di girare il messaggio. Sabato 19 agosto un devastante incendio è stato acceso sul monte Morrone, nei pressi di Sulmona (AQ), facente parte del Parco Nazionale della Majella, uno splendido parco in cui sono presenti numerose zone di riserva naturale integrale, con numerose specie protette sia animali che vegetali, frutto di decine e decine di anni di protezione e di ripopolamento. Un rogo che purtroppo è sfuggito dal controllo dei Vigili del fuoco, nonostante l’ingente impegno nello spegnerlo. Né l’utilizzo di canadair, né di elicotteri ad oggi, sabato 26 agosto, sono riusciti a fermare le fiamme e, al momento, sono circa 900 gli ettari andati letteralmente in fumo. Migliaia gli animali arsi vivi, selvatici e non, come le mucche nei pascoli. Centinaia gli animali riversati nel centro abitato, come i lupi. Molti uomini e donne civili e umili cittadini, hanno agito come volontari, per cercare di limitare i danni; da ieri, tuttavia, vi è il divieto assoluto per i civili, di avvicinarsi alle zone interessate dall’incendio. Tutto questo disastro sta avvenendo nella totale indifferenza da parte dei maggiori tg e delle istituzioni nazionali, nonostante le richieste avanzate alle varie redazioni e nonostante gli appelli di aiuto delle nostre istituzioni locali. Vorrei, con questo messaggio, sensibilizzare l’Italia intera circa questo inferno che ci sta portando via quanto di più bello avevamo in questa zona. Vi chiedo di far girare in tutta Italia.”

incendio monte morrone sulmona

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U Signuri Longu


Dal sito della Pro Loco Artemisia di Castroreale.

“CASTROREALE (ME)
23-25 Agosto
La processione del Cristo Lungo
( U SIGNURI LONGU )

Tra le tante feste religiose che si svolgono durante l’anno in Sicilia, merita di essere ricordata quella che si svolge a Castroreale, una cittadina della Provincia di Messina, durante la Settimana Santa (Mercoledì e Venerdì) e nel mese di Agosto, il 23 e il 25 di ogni anno. La festa, unica al mondo nel suo genere, richiama un elevato numero di fedeli e amanti delle tradizioni locali, creando non poche difficoltà logistiche alla gestione dell’evento.
Il miracoloso simulacro del Santissimo Crocefisso, a grandezza naturale, è di cartapesta ed è opera di un anonimo plastificatore siciliano del XVII secolo ed è custodito e venerato nella Chiesa di Sant’Agata situata nel centro storico del paese, una delle tante chiese, tutte meritevoli di essere visitate, sia per i sontuosi altari, sia per le opere d’arte in esse esistenti. Ad esso è attribuita la miracolosa liberazione della città dal colera del 1854.
Il Crocefisso montato su un palo di cipresso lungo circa 13 metri viene inalberato e messo a piombo mediante una laboriosa operazione su un pesante fercolo ed è portato in processione il pomeriggio del 23 Agosto di ogni anno lungo le strette vie del centro storico nella Chiesa Madre, all’interno della quale rimane esposto alla venerazione dei fedeli fino al pomeriggio del giorno 25, quando viene restituito, sempre processionalmente, alla Chiesa di S. Agata. L’attrazione maggiore della festa è l’emozionante trasporto della vara, che tiene per tutta la sua durata col fiato sospeso i presenti che da ogni parte accorrono ad assistervi. La manifestazione religiosa è accompagnata da luminarie, concerti bandistici, spettacoli folkloristici, gare sportive e fuochi artificiali. Ma l’emozione più grande si prova nell’osservare attentamente il simulacro, in modo particolare il volto di Gesù crocefisso, sofferente e morto per riscattare tutti noi dal peccato originale. La sua vista e il contatto delle mani dei fedeli con il simulacro di Cristo suscitano sentimenti di profonda compartecipazione alle sofferenze di un Uomo che ha sacrificato la propria vita per il bene dell’umanità. Solo assistendo a questo rito è possibile comprendere i sentimenti che alla sua vista si provano. Spesso molti fedeli si asciugano le lacrime che improvvisamente solcano il loro volto.
L’emozione è generale, tant’è che a differenza di altre feste religiose, questa si svolge in un religioso silenzio, perché coinvolge tutti; tutti sentono la necessità di un seppur breve esame di coscienza che alla fine suggerisce quel sentimento di amore universale che deve accomunare gli uomini nel corso della loro esistenza terrena. E’ una festa che ricorda la passione e morte di Gesù, ma è anche la festa dell’uomo che Dio creò a sua immagine e somiglianza.
Il Crocefisso è portato in processione anche durante le funzioni della settimana santa, nei pomeriggi del mercoledì e del venerdì di ogni anno.
Perché i fedeli del luogo lo chiamano ” U Signuri Longu “? Il perché è presto detto. Tutte le volte che il Crocifisso viene portato in processione, viene issato su di un palo ligneo di cipresso lungo 13 metri, assicurato mediante un pesante canapo e inalberato attraverso un complicato meccanismo di pertiche lignee su di una vara di legno molto pesante (circa tre quintali). La vara nel suo complesso ha un peso di circa 950,00 kg ed è portata a spalla da 16 uomini. A manovrare le forcine delle pertiche ci sono degli esperti “maestri di forcina” che permettono al simulacro di ben muoversi tra le strette strade dell’antico paese , che spesso sono in discesa. Secondo un’antica tradizione i portatori erano quasi tutti contadini, i forcinari artigiani del legno o assimilati. Durante la processione la Croce sembra muoversi lentamente sui tetti delle case.
Un plauso va naturalmente agli abili esperti che con grande devozione compiono le delicate manovre.”

Paolo Faranda

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50 anni di Pro Loco

Stasera, 17 agosto, alle 21, all’Asilo di Ruscio una serata per ricordare i 50 anni di storia della Pro Loco di Ruscio.
Una lettura teatrale dell’undicesima uscita dei Quaderni di Ruscio, vanto editoriale, assieme alla testata La Barrozza, della piccola ma attivissima pro loco umbra.

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