Per tutti, di tutti e con tutti

Il Pais: per tutti, di tutti e con tutti. Questo il titolo dell’articolo di apertura del numero di giugno del mensile monferrino, scritto dalla Responsabile di Redazione.

Sono riflessioni rivolte ai propri lettori, ma sono senz’altro estensibili alle nostre testate caratterizzate dall’essere tutti giornali di più o meno piccole comunità locali.

“Quale funzione ha un media locale come Il Pais d’Lu? Quale senso ha?” questa è la domanda da cui parte l’articolo.

Le risposte sono abbastanza articolate, e ne riportiamo solo un estratto: “La forza del Pais è proprio quella di fare di necessità virtù, ossia di vivere grazie al lavoro dei lettori stessi. Infatti, il prodotto locale è la somma di tutti i contributi raccolti e che, qualora venissero meno, ne inficerebbero la portata in termini di qualità e varietà. Certo questo speakers’ corner, questo “angolo degli oratori” va costantemente alimentato, usato e oliato costantemente, proprio perché questa libertà di informazione attiva e passiva costa lavoro e fatica.  …  Il Pais è soprattutto uno spazio pubblico, un bene comune, un non-luogo di tutti e per tutti. Come ogni spazio pubblico va curato e mantenuto decorosamente, poiché di tutti non vuol dire di nessuno”

 

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Big Bench: le panchine giganti invadono il Monferrato

Le panchine giganti sono il frutto di un’idea di Chris Bangle e sua moglie Catherine, gli artefici del Big Bench Community Project: un’iniziativa nata per sostenere le comunità, il turismo e le attività artigiane dei Comuni che lo ospitano, per lo più del Nord Italia.

Le Big Bench sono state create per dare ai visitatori la possibilità di guardare da una prospettiva diversa i paesaggi tipici dalle terre che le ospitano. Una volta saliti sulla panchina, è come se si venisse catapultati in un altro mondo, con la sensazione di essere tornati un po’ bambini.

La panchina è stata scelta come il simbolo di questo progetto perché rappresenta la condivisione sociale con altre persone, amici, parenti, ma anche sconosciuti.

Tutti possono portare l’idea della Big Bench nelle proprie terre, perché il concetto alla base di questa panchina sta nel forte e piacevole ricordo che questa ti lascia dopo essere stata provata, tanto da volerla riprodurre per far assaporare la stessa sensazione ai visitatori.

Nelle colline del Monferrato e delle Langhe queste panchine giganti stanno dilagando.

Ne presentiamo due, installate rispettivamente a Lu e a Cuccaro Monferrato, i due borghi (da poco diventati unico comune) ove si pubblica il mensile Al Pais d’Lu.

Il Comune si trova circa a metà strada tra Casale Monferrato e Alessandria. La Big Bench di Cuccaro Monferrato è immersa in un campo di lavanda: ammirare il paesaggio monferrino dalla panchina gigante tra i profumi e i colori della lavanda in fiore (tra la primavera e la prima parte dell’estate) è un’esperienza che qui ha pochi rivali!

Lu Monferrato invece, sarebbe un peccato accontentarsi della vista offerta dalla Big Bench: anche una salita all’antica torre che domina il paese e una passeggiata lungo la strada pedonale panoramica che costeggia il borgo sono modi efficacissimi per riempirsi gli occhi di bellezza!

Le bellissime foto sono di GFM, Gruppo Fotografi Monferrini.

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Al Pais d’Lu, novità in redazione

Prosegue il processo di cambio generazionale nella redazione del glorioso mensile pubblicato, dal 1976, nel paese di Lu Monferrato, e diffuso anche nei vicini borghi di Cuccaro, Fubine e Mirabello. Giornale che il prossimo mese di marzo festeggerà i 45 anni di vita.

Un anno fa, a gennaio 2020, avevamo già dato notizia dell’ingresso in redazione di un gruppo di  nuovi giovani collaboratori. Così si era risolta la momentanea crisi, seguita alle dimissioni da direttore del giornale, nell’estate del 2019,  di Valeria Verri. Crisi che aveva lasciato i numerosi estimatori del giornale in ansia per la continuità della testata.

Ora, dal numero di gennaio 2021, il passaggio di consegne, nel delicato incarico di caporedattore, da Alessandra Trisoglio ad Alice Bosso. Un incarico diventato nel corso degli ultimi anni una prerogativa tutta femminile. Infatti, come sottolineano al giornale, Alice Bosso sarà la quarta donna a guidare la redazione del giornale luese.

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A Lu, in redazione largo ai giovani

In redazione largo ai giovani, questo uno dei titoli di copertina del numero di dicembre del glorioso mensile pubblicato dal 1976 nel paese di Lu Monferrato, e diffuso anche nei vicini borghi di Cuccaro e Fubine.

“Il Natale in redazione è arrivato con qualche settimana di anticipo; martedi 3 dicembre infatti abbiamo ricevuto il dono più prezioso ed inaspettato … nuovi giovani collaboratori sono entrati a far parte della redazione dando così la possibilità al giornale di andare avanti anche nel 2020! ” così scrive poi l’articolo al’interno. Sembra quindi al momento risolta la crisi che ha lasciato i numerosi estimatori del giornale in ansia per la continuità dello stesso. Crisi avviata a cavallo dell’estate scorsa, a seguito delle dimissioni di Valeria Verri, direttore del giornale, il cui nominativo peraltro al momento continua a figurare nel colophon della testata.

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A.A.A. Cercasi direttore

A.A.A. Cercasi direttore disperatamente, così titola l’editoriale di Valeria Verri, direttore “uscente” della gloriosa testata di Lu Monferrato, nell’ultimo numero di luglio. Dimissioni, per motivi di famiglia ed impegni di lavoro milanesi, dopo quattro anni passati al timone del giornale.

Scrive Valeria: “Confido che fra Lu e Cuccaro si formerà una nuova squadra di giovani che prenderanno in mano le redini del giornale. Al Pais d’Lu lo leggevano mia nonna, le mie zie, mio padre durante i suoi anni brasiliani, lo legge mia madre che nemmeno è di Lu, lo leggono in Canada, in Argentina, negli Stati Uniti. Insomma è una ricchezza che va salvaguardata. Io ho fatto volentieri da vestale, tenendo il fuoco acceso in questi quattro anni, adesso è il tempo di passare la mano”.

Che succederà adesso? Vedremo nel numero di settembre, che riteniamo sarà firmato da Massimo Brusasco, condirettore responsabile della testata luese.

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