Cose Nostre di febbraio

Da oggi, venerdì 10 febbraio, è nelle edicole di Caselle e in spedizione agli abbonati il numero 494 di COSE NOSTRE.

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La pagina di Piazze Amiche su questo numero è dedicata alla prima sagra dell’anno, quella della pestanaca,  a Tiggiano, nel Salento.

Una panoramica degli altri articoli su questo numero:

Il racconto del dramma di Rigopiano, nell’esclusiva intervista a Mauro Cavallo, a pag. 1 e 3
La posta arriva … col singhiozzo, a pag. 4
Variante PP Aree ATA, la Pro Loco formalizza delle osservazioni, a pag. 5
La magia nella voce: intervista a Rossana Landi, a pag. 7
Edifici scolastici, tra manutenzione e delocalizzazione, a pag. 9
Quando avevamo anche le torri …, la storia del nostro castello, a pag. 10 e 11
Per Archeo-Noir, la vendetta longobarda, a pag. 15
Gli interventi sul centro storico, vero rilancio o solo campagna elettorale?, a pag. 16-17
Per le Cronache marziane da Caselle, l’Educazione … stradale casellese di Bear, a pag. 18
La lettera ritrovata di Adolfo Ferrero, a pag. 21
Centro Anziani, incontriamo il nuovo direttivo, a pag. 23
Fogolar Furlan, una realtà da sostenere, a pag. 26
Con lo Spartan dell’Alenia, da Panama all’Antartide, a pag. 28
UISP, a Caselle elezioni con scintille, a pag. 32
… e tanto altro.

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Aumenti

“Se 8 anni vi sembran pochi”, così titola un articolo sull’ultimo numero de Il Tornado, quindicinale dei comuni di Alano di Piave, Quero Vas e Segusino. Per 8 anni, fino al 2016, il costo dell’abbonamento annuale, per ricevere i 18 numeri del giornale, 32 pagine tutte a colori, era stato bloccato a 20 €.
Dal 2017 sale a 25 €. Un piccolo sacrificio richiesto ai fedeli lettori, per mantenere l’equilibrio economico della testata.
A proposito: gli abbonati sono al momento 1240, e la speranza è di sforare il traguardo dei 1250 abbonamenti. Non male per una vallata, quella ove è diffuso il giornale, che come numero di abitanti, fra i tre comuni, non raggiunge le 8000 unità. Non c’è che dire: l’indice di penetrazione, inteso come numeri diffusi rispetto al numero di abitanti, è di tutto rispetto.

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Collina torna a Colli

Marco Collina torna a fare il presidente della sua Pro Loco, quella di Colli del Tronto. Ce ne dà notizia lui stesso, firmando l’editoriale del primo numero dell’anno del Liofante, il bimestrale della Pro Loco.

pg1 numero 1 2017Pro Loco 2.0: una scelta di cuore o di incoerenza? Titola l’editoriale. Un momento di “stanca”  nella vita della Pro Loco collese, spiega Marco, ha richiesto il suo ritorno ad un impegno diretto. Un compito a termine, col ruolo di traghettatore, dando la possibilità alle nuove forze entrate nell’associazione di crescere. Un impegno a tempo dato anche l’impegno richiesto dall’altro incarico ricoperto da Marco Collina, quello di consigliere nazionale UNPLI per le Marche.

Fra i propositi del neopresidente, anche quello di dare al Liofante un taglio più integrato con la realtà della cittadina marchigiana. Ed anche il rafforzamento  delle attività del Museo della Bacologia, una realtà presente a Colli del Tronto unica in Italia.

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E la barchetta va …

E la barchetta va

Riprendiamo dal sito Facebook de Il Corniglianese:
“Abbiamo ieri ultimato la distribuzione del giornale. 6000 copie distribuite tra edicole, associazioni, scuole, ritrovi pubblici, parrocchie, esercizi commerciali e altro sui territori di Cornigliano, Coronata, Campi e parzialmente Sestri Ponente e Sampierdarena. Come è consuetudine alcune copie sono state recapitate in Municipio per riportare le Vostre istanze, proteste e proposte alla Pubblica Amministrazione. Ogni mese con grande sacrificio cerchiamo di mantenere vivo e vitale l’unico giornale locale rimasto in vita nel ponente cittadino. Non ricevendo alcun contributo pubblico questo è possibile solo grazie ai nostri inserzionisti, ai sostenitori privati e all’opera gratuita di una redazione formata da una ventina di volontari. Aiutate l’informazione libera ed indipendente e noi vi daremo voce. SEMPRE.”

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Il Carneval Morto

Preggio è una frazione del comune di Umbertide, in provincia di Perugia.

Ogni anno a Preggio, la sera di Carnevale, viene rappresentata la recita del Carneval morto.
Questa è una vecchia rappresentazione della morte del carnevale che si svolgeva nelle vie del paese, portando in processione il Carnevale morente e recitando un rosario, con tanto di prete, sacrestano, becchino, sindaco, carabiniere, dottore e infermiere e tante maschere al seguito.
Il rosario recitato oggi, come quello di un tempo, prende spunto in maniera ironica da situazioni ed avvenimenti del paese e dei suoi abitanti. La compagnia teatrale è formata da paesani volonterosi e da tutte quelle persone che, in processione, vogliono partecipare.

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