Stampa alpina

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GEPLI è la comunità dei giornali delle Pro Loco.
Un’altra comunità, molto affine, anche se rispetto a noi più grossa ed organizzata, è quella della stampa alpina. Come tutti sanno, l’ A.N.A. è l’associazione degli alpini, strutturata geograficamente su Sezioni e Gruppi. Ebbene, in ambito A.N.A. , oltre alla rivista nazionale “L’Alpino”, stampata in ben 380.000 copie, ci sono altre 83 testate di Sezione e 104 giornali di Gruppo: con queste la stampa alpina si colloca con il suo milione e mezzo di lettori fra le principali correnti nazionali di informazione.
Ogni anno i responsabili delle testate alpine si riuniscono in convegno itinerante, per discutere tematiche di interesse associativo: nel 2016 l’incontro, chiamato Convegno itinerante della stampa alpina ed è giunto alla 20esima edizione, si svolgerà il prossimo fine settimana a Belluno, sabato 2 e domenica 3 aprile. Il tema di quest’anno è “L’ANA e i giovani: loro speranze e attese”.

Sul sito ANA si trova l’elenco dei giornali, sia di Gruppo che di Sezione.
Abbiamo scorso i nomi delle località; se può interessare, le località che contemporaneamente sono sede di un giornale alpino e di un giornale Pro Loco sono le seguenti:

LOCALITA’ ——GIORNALE ALPINO ——GIORNALE PRO LOCO

Magenta (MI)—–L’aquilotto —————–Magenta Nostra
Malo (VI)———-Malo scarpone————-Malo 74
Valdagno (VI)—–Alpini Val dell’Agno——-Il nostro campanile

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Cose Nostre

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È in edicola  nelle edicole di Caselle Torinese il numero di marzo di Cose Nostre.

Fra i titoli della prima pagina:
•Vecchia stazione – qualcosa si muove?
•G91 alla Rotonda Ceccotti – da dieci anni un simbolo di Caselle
•Quarant’anni di Croce Verde – proseguono i festeggiamenti
Nelle pagine interne:
•Migranti – arrivati tre giovani dall’Africa
•Nati per leggere – al via l’edizione 2016
•Manutenzione scuole – AAA volontario cercasi
Fra le rubriche:
•Archeo noir – un omicidio in convento
•Storie delle famiglie – da Coassolo a Caselle, i Vigna Suria

La rubrica di Piazze Amiche di questo numero titola “Non solo sagre, alla BIT di Milano” e tratta del nuovo libro PRO LOCO – IDENTITA’ E CULTURA DEL TERRITORIO di Claudio Nardocci e Francesca Guarino.

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On line – Off line

I giornali on line sono quelli che escono solo sul web. Fenomeno degli ultimi anni, che ha fatto anche temere per la sparizione dei giornali su carta. Anche nel mondo dei giornali Pro Loco, in questi ultimi anni abbiamo dato notizia della nascita (o rinascita) di alcune testate sul web.

Citiamo La Fenice, di Mirabella Eclano (AV), che ha ripreso a maggio 2013 a pubblicare solo on line una precedente testata pari nome del 1998.

La Fenice

Oppure Eco dei Monti, di Nicosia (EN), che riprende nel 2013 una storica testata nata nel 1905.

testata Eco dei Monti

Infine, spostandoci in Abruzzo, citiamo L’Eco della Maiella, di Filetto (CH), lanciata on line a dicembre 2014.

testata

Come stanno andando? Ahimè la risposta è che sono tutte tre al momento con le pubblicazioni sospese, da giugno 2015 per l’Eco della Maiella, da ottobre 2015 per la Fenice, da novembre 2015 per l’Eco dei Monti.

Sarà un caso, ma l’impressione è che la volatilità nel caso dei giornali on line sia superiore a quella dei giornali tradizionali su carta.

 

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La Pro Loco: un buon editore?

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Il titolo è volutamente un po’ provocatorio. Lo spunto per questa riflessione arriva scorrendo l’elenco delle anagrafiche raccolte in questi anni da GEPLI. GEPLI, come noto, si occupa dei giornali nati in ambito Pro Loco. Alcuni di questi giornali però, nel corso delle loro vite, si staccano dalla casa madre Pro Loco e cominciano un percorso autonomo. C’è da chiedersi il perché. Non sempre l’ambiente prolochese si rileva il più adatto per la vita del giornale. Il giornale ha bisogno di stabilità, di affondare le proprie radici all’interno della comunità e di stabilire un rapporto di credibilità con i propri lettori. E’ un percorso che dura anni. Questa stabilità nel tempo la Pro Loco spesso non riesce a garantirla: cambiano le persone, subentra un nuovo direttivo, quelli che avevano fatto nascere il giornale e se ne occupavano vengono meno. Il giornale viene lasciato morire; in qualche caso (e potremmo fare vari esempi, di casi reali capitati in Piemonte, in Umbria, in Puglia) il giornale invece sopravvive separandosi come gestione dalla Pro Loco.

Un caso di separazione, questa volta non negativa, è quella che capita quando l’esigenza di separare il giornale dalla Pro Loco viene fuori non per dissidio fra persone, ma per le esigenze di crescita del giornale. Mi spiego questa volta con un esempio pratico, di un giornale che abbiamo segnalato perché ha festeggiato il mese scorso felicemente i suoi primi 40 anni di uscite: Il Paese, bimestrale dei paesi della sponda sinistra del Roero; la testata nacque presso la Pro Loco di Magliano Alfieri, ma negli anni successivi, per raggiungere le dimensioni sufficienti a garantire l’autosostentamento (il giornale si sostiene con le quote di abbonamento dei lettori) si allargò progressivamente ad altri 6 piccoli comuni limitrofi; la figura di editore del giornale fu quindi spostata su un’associazione culturale che porta lo stesso nome della testata, e condivide con la Pro Loco madre la sede fisica.

 

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Il Corniglianese: un giornale “itinerante”

testata Corniglianese

Primo intervento del nuovo direttore editoriale Riccardo Ottonelli, sul numero di febbraio. Ecco alcuni parti salienti del suo pezzo, in cui illustra la linea editoriale del giornale, definito giornale itinerante senza contributi pubblici.
“Il nostro non è un giornale che vuole essere populista a tutti i costi e ha infatti da subito preso le distanze da volontà di protagonismo, mal di pancia e tentativi di inficio di alcuni che pensavano di farne un uso personale.” “Il giornale, ricordo che insieme alla Pro Loco non ha una sede, è ospite itinerante di associazioni e parrocchie e si propone come informatore generalista, culturale e interfaccia fra le quotidiane esigenze dei corniglianesi e le istituzioni locali, spesso poco attente alle reali esigenze di un quartiere come il nostro”.
Una linea editoriale chiara e condivisibile, per un mensile nato 4 anni fa e che rappresenta nel panorama dei nostri giornali Pro Loco una particolarità, per la natura urbana, anziché rurale, della comunità che rappresenta (Cornigliano, ricordiamolo, è un quartiere di Genova).

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Incontro 2016 dei giornali

Aggiornamenti per quanto riguarda data e luoghi della manifestazione.
Cominciamo dalle date: il fine settimana scelto è quello del 4-5 giugno 2016.
Un’importante anticipazione anche per quanto riguarda il sito che ospiterà, nella giornata di sabato 4 giugno*, il convegno dei giornali: il comitato organizzatore ha ottenuto la disponibilità del prestigioso complesso delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile, a pochi chilometri da Nola e Palma Campania.

* In una precedente versione di questo post era indicata la data dell’11 giugno: purtroppo quella data è diventata non più disponibile per noi per via delle esigenze delle riprese televisive del Premio Cimitile, un prestigioso premio letterario le cui date definitive si sono sovrapposte alle nostre. Ci scusiamo per l’inconveniente.

Basilica-San-Felice-Cimitile-ph-Gianfranco-AdduciIl complesso di Cimitile è uno dei più fulgidi esempi d’arte paleocristiana in Europa e sorge sui resti di un’importante necropoli romana, del II e III sec a.C.: comprende sette edifici di culto arricchiti da preziosi mosaici, decorazioni ed affreschi, fra cui una Maddalena Incoronata che ci ricorda le recenti polemiche scatenate dal fortunato romanzo di Dan Brown Il Codice da Vinci. La trasformazione da necropoli pagana a santuario cristiano avvenne in seguito all’edificazione della tomba di San Felice all’interno della necropoli. Il periodo d’oro del santuario si ebbe solo grazie agli sforzi di un prestigioso esponente della classe senatoria romana, divenuto in seguito San Paolino, che lo rese uno dei principali centri della cristianità. Paolino, devotissimo a San Felice, decise di dedicare la propria vita e le proprie risorse alla glorificazione del santo, facendo restaurare gli edifici preesistenti e costruire una nuova basilica ed alloggi per i pellegrini. Da allora, nel corso dei secoli, il santuario continuò ad attirare fedeli da ogni parte del mondo; persino Papa Giovanni Paolo II volle visitarlo, in occasione del Giubileo del 2000.

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